Bignonia il fiore di buon auspicio e fortuna, come coltivarla

La Bignonia è una pianta rampicante con fiori molti vistosi, perfetta per per la copertura di pergole, gazebi e pareti rocciose nei giardini

Bignonia: descrizione della pianta

La bignonia è pianta a sviluppo rampicante della famiglia delle Bignoniaceae e al genere Campsis .

Le bignonie sono vigorosi arbusti rampicanti a fogliame deciduo con una robusta radice fascicolata, la parte aerea è costituita da lunghi rami dotati di ventose che gli permette di aderire su qualsiasi tipo di superficie. I rami presentano foglie opposte, costituite da foglioline lanceolate, con margine dentellato, di colore verde chiaro. La fioritura in quasi tutte le varietà avviene in estate con fiori dalla forma tubolare che ricordano una trombetta, sono riuniti in pannocchie all’ estremità dei rami di un anno e sono di colore rosso aranciati o rosa salmone. Piccoli baccelli verdi simili ai fagioli sono i frutto che contengono dai 5 a 7 semi piatti e di forma sferica.

Specie di bignonia

Il genere Bignonia comprende oltre 450 specie, ma di queste piante di solito si coltivano due specie: la Campsis radicans, originaria del Nordamerica e molto rustica, e la Campsis grandiflora originaria della Cina ma meno rustica e vigorosa. oltra a queste vediamo le altre specie che possoo essere interessanti.

Bignonia Radicans o rampicante

Bignonia Radicans o rampicante
Bignonia Radicans o rampicante Di Andrew Butko, CC BY-SA 3.0, commons.wikimedia.org

Questa specie è nota con il nome di gelsomino della Virginia, è una arbusto rampicante proveniente dal nord America ed è indicata per essere allevata in piena terra, infatti i fusti possono misurare fino a 20 m di lunghezza.

Fiorisce del mese di luglio) fino a settembre con tantissimi fiori di colore rosso arancio. Di questa specie esistono diverse varietà che si differenziano tra loro per il colore dei fiori.

Bignonia Grandiflora Campsis

Bignonia Grandiflora Campsis
Bignonia Grandiflora Campsis Foto di Bishnu Sarangi da Pixabay 

La Bignonia Campsis grandiflora conosciuta come tromba cinese è una pianta originaria della Cina e del Giappone non è particolarmente rustica infatti non sopporta molto bene le basse temperature invernali. Questa specie ha fusti che possono arrivare a 20 metri di lunghezza e da giugno fino a settembre offre delle fioriture abbondanti e spettacolari ed essendoci molte varietà si possono trovare fiori dal colore rosso vivo al rosso aranciato o rosso salmonato.

La Campsis × tagliabuana nota in Francia col nome di madame Galen è un ibrido molto diffuso risalente alla metà del 1800 creato dall’incrocio tra Campsis radicans e Campsis grandiflora con fiori a forma di tromba, lunghi circa 8 cm e larghi 5-7 cm, sono, il loro colore va dal giallo arancio al rosso salmone. Questo ibrido si è diffuso perchè prende il meglio delle due specie: la rusticità della Campsis radicans e la spettacolare fioritura della Campsis grandiflora.

Bignonia Capreolata

Fiori della Bignonia Capreolata
Fiori della Bignonia Capreolata Di RockPoetry di Wikipedia in italiano – Opera propria, Pubblico dominio, commons.wikimedia.org

Questa varietà di Bignonia cresce rapidamente raggiungendo un’altezza di  10 metri. Presenta  foglie come quelle delle altre varietà, in primavera e in estate le foglie sono di colore verde, e rosse in autunno.

La Bignonia Capreolata è diffusa in Italia nelle regioni a clima caldo, specialmente nelle regioni del centro e del sud.

Bignonia Venusta

Bignonia Venusta
Bignonia Venusta Foto di とおる 水原 da Pixabay 

La Bignonia venusta è una specie molto diffusa nativa del Sud America , con viticci e fusti legnosi, cresce molto rapidamente raggiungendo anche a 15 metri di altezza, la fioritura avviene alla fine dell’inverno.

I fiori di color arancio-dorati sono tubulosi e raggruppati a mazzetti.

Bignonia Capensis

Bignonia Capensis
Bignonia Capensis Di Franz Xaver – Opera propria, CC BY-SA 4.0, commons.wikimedia.org

La Bignonia capensis o Tecoma capensis è una specie originaria dell’Africa che può raggiungere i 15 metri di altezza e fiorisce per tutta l’estate producendo fiori di colore da arancione a scarlatto.  Ideale per siepi in ambienti con clima mediterraneo, sopporta occasionali periodi di freddo leggero ma solo se posizionata in zone riparate.

Come coltivare la Bignonia

Le Bignonie sono piante facili ma per farle sviluppare  nel migliore dei modi , è opportuno metterle a dimora vicino ad un pergolato o vicino a un muro, si sconsiglia di piantarla vicino ad un albero potrebbe “soffocarlo”.

Esposizione

La bignonia in inverno va in riposo vegetativo, e perde le foglie quindi può resistere al freddo ed il gelo, ma alcune varietà o specie, come Campsis grandiflora temono il gelo intenso, e vanno messe a dimora in posti riparati dal vento, soprattutto in quei luoghi dove la temperatura invernali scendono al di sotto dei -10°C, proteggendo gli steli con un telo di tessuto non tessuto. Per quanto riguarda l’esposizione si trova bene in pieno sole in necessario per la crescita e maturazione dei fiori.

Terreno e rinvaso

 Sopporta qualsiasi tipo di terreno , anche la comune terra da giardino,  però è fondamentale che sia leggero e ben drenato  per evitare i ristagni idrici che non tollerati .

Al momento dell’impianto si arricchisce il terreno con poco stallatico o con del concime a lenta cessione.

La piante in vaso necessitano di contenitori più grandi ogni volta che le radici fuoriescono dai fori di drenaggio dell’acqua di scolo.

Innaffiatura

La bignonia necessita di annaffiature settimanali soprattutto nel periodo estivo durante la fioritura, nei periodi di siccità e quando il terreno è asciutto. Le giovani piante vanno innaffiate con regolarità, mentre quelle adulte si accontentano dell’acqua piovana e si interviene solo quando farà molto caldo.

Concimazione

 All’inizio della primavera somministrare del concime a lenta cessione per aiutare la ripresa vegetativa della pianta e la successiva fioritura, poi concimazione dopo la fioritura, per consentire il recupero delle energie utilizzate per la produzione di fiori e semi e per favorire un accumulo di energie per la stagione invernale. Le concimazioni si sospendono in autunno, prima dell’arrivo delle basse temperature.

Come moltiplicare la bignonia

La Bignonia si può propagare per talea a fine primavera o in state prelevando gli apici semi legnosi dalle ramificazioni che non hanno prodotto fiori. Le talee devono essere lunghe almeno 10 cm, vanno eliminate le foglie poste in basso, si immerge la parte bassa della talea nell’ormone radicante e si interra in un substrato di torba e sabbia in parti uguali, che va mantenuto umido. Le talee daranno segno di aver radicato quando produrranno i nuovi germogli e vanno allevate in vaso per almeno due anni.

La bignonia si può moltiplicare anche per propaggine interrando la parte di un ramo che ha un diametro di 1 cm. La parte del ramo ripiegata va incisa e trattata con ormoni rizogeni per favorire la radicazione , interrata e fissata con un dispositivo ad U, la parte che sporge dal terreno si fissa ad un sostegno.

Potatura

Queste piante necessitano di potature annuali sia per contenerne le dimensioni ma anche per favorirne crescita e fioritura, si effettua  a fine inverno – inizio primavera asportando asportando i rami rovinati e quelli molto sottili i rami dell’anno precedente si accorcino fino a pochi centimetri per permettere l’emissione dei germogli con i fiori. Le potature eccessive diminuiscono il numero di fiori, si praticano solo quando la pianta è stata rovinata dal clima invernale o si sviluppata eccessivamente.

Quando il periodo della fioritura è passato si accorciano tutti i rami all’apice, in questo modo si dà alla pianta un portamento più contenuto e compatto.
Le piante giovani vanno potate fino a 5 cm dal terreno per poter ramificare ed allargarsi dalla base.

Malattie, parassiti e cure

La Bignonia può essere colpita da muffe e marciumi dovuti a stagnazioni idriche nel substrato, quindi fare asciugare il terreno tra un innaffiatura e la successiva. Può essere attaccata anche da diversi insetti e parassiti, come afidi e cocciniglie che si possono eliminare con detergenti e prodotti biologici, o con un insetticida specifico.

La bignonia è velenosa?

È una pianta tossica per i gatti.

Foto anteprima di DEZALB da Pixabay