La dionea è la pianta carnivora più famosa, molto bella esteticamente per le sue forme particolari e caratteristiche uniche.
Dionea: descrizione
La dionea nota come venere acchiappamosche (Dionaea muscipula ) è una pianta insettivora (o carnivora come spesso sono chiamate) appartenente alla famiglia delle Droseracee, originaria degli Stati Uniti, della zona degli stati della Carolina del Nord e del Sud ma diffusa in tutti i paesi del mondo . Vive e cresce al sole sulle praterie umide e sabbiose, che hanno un tenore molto basso di materia organica.
Il nome di queste piante deriva dal greco antico Dionaía , epiteto di Afrodite, la dea dell’amore e della bellezza, e significa appunto “colei che è nata da Dione”. Inteso nel senso antichissimo che una preda viene attratta da un aspetto piacevole ma, una volta catturata, è soggetta ad una misera fine.
Questa pianta fu studiata da Charles Darwin che la definì una delle piante più belle del mondo e la classificò come insettivora. Si tratta di una piccola pianta erbacea perenne con radici piuttosto corte e sottili , quando è adulta raramente supera i 20 cm di diametro e i 15 e i 20 cm in altezza. Le foglie sono disposte a rosetta con piccioli verticali oppure distesi sul suolo e sono più corti che terminano con due lembi fogliari dentati che ricordano delle ciglia. Questi denti all’interno presentano tre minuscoli peli con la funzione di sensore quando vengono sfiorati o vibrano le trappole si chiudono di scatto ed è un fenomeno noto come tigmonastia,
La pianta, grazie ad un sofisticato sistema di “memoria”, distingue il primo “tocco”, restando ferma in attesa del secondo, che invece impartisce l’ordine di “serrare” la trappola. La “memoria” viene resettata ogni 30/40 secondi facendo ripartire il ciclo. Questo sistema è usato dalla pianta sia per risparmiare energia con una chiusura selettiva, sia per evitare di chiudere le trappole quando non abbia ancora “riconosciuto” la preda. Per riconoscerla la preda all’interno della trappola si deve muovere , almeno due volte, nell’arco temporale di 30/40 secondi. In seguito alla chiusura della trappola inizia la fase digestiva che dura qualche giorno, la pianta si nutre assorbendo e digerendo le sostanze dell’insetto cioè solo le zone molli, lasciando l’esoscheletro intatto. I lembi fogliari si riapriranno lentamente dopo qualche ora
La fioritura della dionea avviene nel suo habitat tra maggio e giugno con infiorescenze da 1 a 15 fiori supportate da un stelo alto 20 cm che si alza dal centro della rosetta, i fiori sono ermafroditi con 5 petali di colore bianco e daranno facilmente piccolissimi semi neri brillanti somiglianti ai semi dell’uva.
Coltivazione della dionea
Esposizione e clima
La dionea è una pianta molto amante del sole ,ma nei mesi estivi più caldi sarà opportuno ripararla leggermente. Si tratta di una pianta da esterno, e in casa soffre, ma non resiste a lunghi periodi di freddo e alle forti gelate , la temperatura di coltivazione nel periodo invernale deve essere compresa tra i 5 °C e i 10 °C. Quindi sarà opportuno ripararla in una serra fredda o altri posti ben illuminati come garage o cantine.
Terreno e rinvaso
Il substrato deve essere costituito da torba di sfagno con acidità elevata non addizionata con fertilizzanti , mista a perlite o a un terzo di sabbia non calcarea, per facilitare il drenaggio dell’acqua. Il rinvaso si effettua ogni anno a metà febbraio, facendo molta attenzione, in quanto le radici sono delicate, in un vaso di 10-15 cm aggiungendo il terriccio inumidito e senza alcuna compressione.
Innaffiatura
Per innaffiare la dionea si utilizza l’acqua piovana oppure quella distillata e povera di sali minerali, poichè il calcare danneggiando le radici può portare alla morte della pianta. Da marzo a ottobre si innaffia tenendo il vaso in un sottovaso con acqua evitando di irrigare da sopra. Durante il riposo vegetativo la pianta non necessita di frequenti innaffiature e si evita la presenza di acqua stagnate nel sottovaso, si mantiene solamente il terreno umido .
Concimazione
La dionea si nutre con la cattura e la digestione degli insetti, ne bastano solo 2-3 al mese , quindi non necessita di concimazione al momento dell’impianto, e successivamente durante la crescita. Se si vuole dare del nutrimento alla pianta ricordarsi che accetta solo animali vivi e solo piccoli invertebrati quali mosche, vespe, ragni, formiche. Nient’altro.
Come moltiplicare la dionea
La diomea si può riprodurre per divisione della pianta, per talea e per semi
La propagazione per divisione è il metodo più semplice e dopo il primo anno si ottengono piante di buone dimensioni, si può fare quando le piante sono adulte e ben sviluppate. Si estrae la pianta dal vaso e si mette il pane di terra dentro una bacinella con acqua e appena i rizomi sono a nudo si dividono per poi essere rinvasati in un nuovo vaso.
In primavera o all’inizio dell’estate si può fare la propagazione per talea tagliando una foglia vicina alla base e privandola della sua “trappola”. La talea va posizionata su uno strato umido di torba e di sfagno e per mantenere l’umidita ambientale si copre con un foglio di plastica trasparente. In queste condizione dopo circa un mese compariranno i nuovo germogli.
La semina si può fare in primavera ma la crescita della dionea è lenta e per vedere una pianta formata i tempi sono lunghi.
Potatura
Si consiglia di recidere lo stelo fiorale specialmente nelle piante giovani non appena inizia a formarsi in quanto di poco valore ornamentale. Nelle piante giovani si vuole evitare che lo stelo fiorale utilizzi tutta l’energia per produrre il fiore, indebolendosi e rischiando poi di morire per produrre i semi; tagliando lo stelo fiorale, la pianta è più propensa a produrre nuove foglie. Dopo la fine dell’estate, la pianta inizia ad entrare in riposo che va da novembre a febbraio e si rimuovono le vecchie foglie quando diventano nere.
Malattie, parassiti e cure
La pianta carnivora è quasi del tutto immune a cocciniglie e muffe, ma può subire infestazioni di afidi soprattutto in primavera sugli steli giovani e sui germogli che la indeboliscono. Per combatterli si immergere la pianta sotto l’acqua per alcune ore fino a quando gli afidi non verranno a galla.
Anche il ragnetto rosso può attaccare la dionea, si tratta di un acaro che si presenta come un puntino rosso o verde sugli steli e le foglie, si possono notare lesioni o ragnatele. Il ragnetto rosso riduce la capacita di fotosintesi della pianta e si manifesta con un clima secco e caldo. Si può contrastare in modo naturale nebulizzando acqua sulle foglie con uno spruzzatore e immergendo la pianta in acqua.
Foto anteprima: Dionaea muscipula, Giardino botanico KIT, Karlsruhe, Germania. Di H. Zell – Opera propria, CC BY-SA 3.0, commons.wikimedia.org