Elleboro Rosa di Natale fiori dalla fioritura invernale

Elleboro

L’elleboro è una piantina da fiore sempreverde nota come “Rosa di Natale” coltivata a scopo ornamentale per le sue delicate fioriture nella stagione invernale.

Elleboro: descrizione

Questo genere di piante conta più di 20 specie, ma l’Helleborus niger è la specie più conosciuta e maggiormente diffusa, si tratta di un erbacea perenne nota anche Elleboro neroErba rocca o fiore di Sant’Agnese, ma soprattutto è conosciuta come Rosa di Natale perché fiorisce a ridosso di dicembre e l’aspetto ricorda molto quello della rosa canina. Queste piante appartiene alla famiglia delle Ranunculaceae  la stessa dell’anemone o del ranuncolo ed è diffusa nel bacino del Mediterraneo, ad eccezione di una specie (H. thibetanus) che è presente in Estremo Oriente. Il nome elleboro secondo l’etimologia, potrebbe derivare dal greco, ed è composto da due parole elein=ferire e bora=alimentare che significano “pietanza, nutrimento, cibo mortale, che uccide” .

Sono piante che allo stato selvatico crescono spontaneamente ai margini dei boschi collinari, in zone umide e semiombreggiate, e sul greto di piccoli corsi d’acqua stagionali.

E’ una pianta con una radice rizomatosa di colore nero che forma cespugli alti circa 20-30 cm con grandi foglie palmate, composte da segmenti ovali, di colore verde scuro.

Foglia di Elleboro o rosa di natale
Foglia di Elleboro o rosa di natale (Helleborus niger )Di User:Syp – Opera propria, Pubblico dominio, commons.wikimedia.org

Il fiore dell’elleboro sboccia quando il pallido sole di dicembre, gennaio e febbraio scalda la terra nelle giornate più serene durante i mesi tardo invernali. I fiori si trovano su sottili steli carnosi che nascono prima delle foglie e portano fiori singoli o a grappoli, sono grandi e composti  da 5 petali che fanno da cornice a stami molto vistosi di colore giallo intenso. I fiori sono di colore bianco o porpora, ma a seconda della varietà ci sono anche tonalità che vanno dal rosa al verde, e con il passare dei giorni virano al verde assumendo una consistenza quasi cartacea.

Fiori in due diversi momenti e frutti di elleboro
Fiori in due diversi momenti e frutti di elleboro Di p.gibellini – Opera propria, CC BY-SA 4.0, commons.wikimedia.org

I frutti sono costituiti da 2-5 follicoli con un’appendice lunga la metà del follicolo stesso; quando sono maturi si aprono lasciando cadere piccoli semi di colore brunastro.

I frutti di Elloboro
I frutti di Elloboro Di H. Zell – Opera propria, CC BY-SA 3.0, commons.wikimedia.org

Coltivazione dell’Elleboro

L’Elleboro è una pianta di facile coltivazione capace di adattarsi a diversi climi e suoli, si può piantare in giardino, in vaso e nelle fioriere sul terrazzo.

Esposizione e clima

Elleboro è una pianta da sottobosco e dal clima fresco, quindi non ama molto il sole diretto, ma solo quello del primo mattino, nelle zone più calde della penisola va tenuto all’ombra completa durante l’estate. Non teme il freddo e anche se nei mesi più gelidi la parte aerea può disseccare per poi rispuntare nell’anno successivo .

Terreno

Per quanto riguarda il tipo di terreno, deve essere soffice, costantemente umido, ma non troppo bagnato, preferisce un substrato a pH neutro o subacido, caratterizzato da una bassa percentuale di calcio, ma riesce a crescere bene anche in terreni fortemente acidi. Si può coltivare utilizzando la comune terra da giardino arricchita con stallatico o concime granulare; e per rendere il terreno più soffice si può alleggerirlo con della pietra pomice. Per le piante coltivate in vaso scegliere dei contenitori larghi e profondi per permettere lo sviluppo delle radici in lunghezza e in larghezza.

Innaffiatura

Le annaffiature devono essere regolari da marzo fino a ottobre per mantenere il terreno sempre abbastanza umido, va poi ridotta la frequenza nei mesi freddi e piovosi; ma controllando che il terreno non resti per periodi di tempo prolungati eccessivamente asciutto , tenendo presene che gli ellebori crescono durante i mesi autunnali ed invernali. Anche se queste piante non fioriscono in estate le annaffiature primaverili ed estive sono importanti, gli ellebori producono molte foglie, formando cespugli molto decorativi.

Concimazione

Queste piante non necessitano di frequenti interventi di concimazioni, un paio di interventi all’anno con del concime granulare a lenta cessione possono fornire tutte le sostanze minerali necessarie allo sviluppo della pianta.
Per mantenere un ambiente adatto alla crescita della pianta il terreno dovrà rimanere fertile, in primavera aggiungere dello stallatico o provare ad utilizzare del letame compostato.

Moltiplicazione dell’Elleboro

Queste piante si moltiplicano facilmente per autosemina, la semina si può effettuare in estate stratificando i semi su un substrato costituito da un miscuglio di torba e sabbia in parti uguali da mantenere umido fino a germinazione avvenuta che avviene in 7-8 mesi. Successivamente si attende che le piantine si irrobustiscono prima di trapiantarle.

Le piante moltiplicate per seme impiegano due -tre anni prima di fiorire , quindi si preferisce praticare la divisione dei cespi in autunno -inverno da esemplari ben sviluppati e vigorosi.

Con molta delicatezza si estrae la pianta dal terreno e dopo aver pulito le radici con un coltello si dividono in porzioni che presentano almeno una radice secondaria sana e robusta.

Le porzioni vanno ripiantate subito in vasi singoli o direttamente a dimora allevate come le piante adulte .

Potatura

Per quanto riguarda la potatura dell’Elleboro gli interventi si limitano nel rimuovere il fogliame troppo vecchio e danneggiato che marcendo potrebbe favorire la comparsa di pericolose malattie fungine. Un’operazione da fare nel periodo invernale al fine di stimolate la crescita di nuova vegetazione.

Nel periodo primaverile  si recidono man mano i fiori che appassiscono.

Malattie, parassiti e cure

Gli ellebori sono piante resistenti e raramente presentano problemi di tipo sanitario.


 All’inizio della primavera si possono stabilire all’interno dei boccioli gli afidi , la presenza di melata sulle foglie e di conseguenza la fumaggine sono i segnali della loro presenza. Si interviene con insetticidi da contatto e ingestione

Il clima caldo e umido favorisce l’attacco di malattie fungine come ad esempio il mal bianco o oidio che si manifesta prima con una muffa biancastra e successivamente le foglie ingialliscono e cadono. All’inizio se l’attacco non è grave si interviene  eliminando le parti colpite. Se invece la malattia è andata avanti si interviene con  fungicidi specifici, ma se l’attacco è massiccio non potrà dare risultati.

In primavera possono rivelarsi dannose le lumache che durante la notte si cibano dei germogli fiorali e delle nuove foglie. Per contrastarle si può spargere intorno qualche manciata di cenere o predisporre delle trappole con della birra, ma In casi gravi si ricorre a lumachicidi.

Il  terreno non ben drenato favorisce il marciume radicale 

Curiosità

La Rosa di Natale è una pianta tossica: tutte le sue parti sono pericolose per l’uomo e per gli animali,  contengono degli alcaloidi, quindi se si desidera raccogliere un fiore di elleboro è consigliabile farlo indossando dei guanti.

Foto copertina di Lucien Monfils – Opera propria, Pubblico dominio, commons.wikimedia.org