Il Pittosporo è una pianta molto apprezzata grazie al suo bel fogliame e alla fioritura profumata che attira moltissimi insetti impollinatori.
Pittosporo: descrizione
Il Pittosforo è un genere di piante della famiglia delle Pittosporaceae, originario dell’ Africa, Asia, Australia e Isole del Pacifico, è molto diffuso anche in Italia dove lo traviamo con cespugli compatti lungo i litorali marini in Liguria, in Sardegna e in Sicilia. Il nome di questo genere di piante deriva dal greco “pitta = pece” e “sporos = seme” che significa “semi a rivestimento resinoso” fa riferimento ai semi che sono ricoperti da una sostanza appiccicosa simile alla resina.
Si tratta di una pianta a portamento arbustivo ed arboreo, in natura può raggiungere anche i 20 metri di altezza, presenta foglie alterne , ovali o lanceolate molto coriacee con nervatura centrale incisa ,lucide, dal colore verde scuro nella pagina superiore più chiaro nella pagina inferiore e a seconda della varietà possono essere screziate. La fioritura inizia nella tarda primavera e dura diverse settimane, producendo piccoli fiori carnosi riuniti in ombrelle terminali larghe fino ad 8 centimetri. La corolla è composta da cinque petali di colore bianco e tendono a diventare di tonalità giallo crema nei giorni successivi . Questa piana produce delle piccole bacche verdi non commestibili, al cui interno sono presenti i semi fertili anch’essi ornamentali per il loro colore rosso vivo , ricoperti da una polpa resinosa.
Specie e varietà di pittosporo
Il pittosporo conta circa 150 specie molto varie in dimensioni, aspetto e portamento. Alcune specie allo stato spontaneo diventano ingombranti, ma le varietà in commercio sono più gestibili e alcune si adattano alla coltivazione in contenitore. Andiamo a conoscere quali sono quelle più coltivate come piante ornamentali.
Pittosporo Tobira
Il Pittosporum tobira è una specie nota con diversi nomi comuni, tra cui l’alloro australiano , il pitosforo giapponese , finta arancia . È originario del Giappone (a sud di Kanto), della Cina, di Taiwan e della Corea, ma è usato in tutto il mondo come pianta ornamentale nel paesaggio e come fogliame reciso .
Si tratta di una specie a portamento cespuglioso a crescita ridotta, in ambienti naturali non supera i 5 m di altezza, i rami sono molto aperti e le foglie sono di forma ovale con bordi che si arricciano. Nella tarda primavera produce fiori bianco-crema molto profumati, riuniti in cime a ombrello .
Questa specie, può essere utilizzata come esemplare singolo nella forma ad alberello, o per siepi di media grandezza.
Ci diverse varietà di Pittosporum tobira tra le quali ricordiamo: Pittosporum tobira ‘Nanum’ arbusto a crescita lenta si adatta alla coltivazione in vaso. Ha un portamento contenuto e tondeggiante non supera i 60 cm di altezza con foglie verdi brillanti, e la sua ampiezza può arrivare ad 80 cm di diametro.
Pitosporo tenuifolium
Il Pittosporum tenuifolium o P. nigricans originario della Nuova Zelanda dove forma alberi alti fino a 9 metri. Nei climi mediterranei il Pittosporum tenuifolium con il Pittosporum tobira son le specie più diffusa ma raramente superano i 2 metri di altezza. Presenta fusti quasi neri, foglie di forma ovato-oblunghe di colore verde chiaro con margini arrotondati. Fiorisce a fine primavera con fiori di colore porpora scuro che emanano un delicato profumo di vaniglia, i frutti maturano nel agosto.
Pittosporo colensoi
Il P. colensoi, originario della Nuova Zelanda, con foglie ovali piatte verdi più chiare nella pagina inferiore. Fiorisce in estate con fiori profumati, solitari a forma di stella , di colore rosso. Il frutto è largo 12 mm, si tratta di una capsula dura che si divide in tre semi neri in un midollo appiccicoso.
Pittosporo undulatum
Specie di origine australiana si tratta di un piccolo albero a rapido sviluppo raggiunge i 50 cm di altezza, presenta foglie lanceolate con margini ondulati. I frutti sono molto vistosi, legnosi color arancio di circa 1 cm di diametro e sono presenti per diversi mesi dopo la fioritura in primavera o all’inizio dell’estate.
Pittosporo eugenioides
Il Pittosporo eugenioidesè una specie di albero sempreverde originario della Nuova Zelanda e può raggiungere i 12 metri di altezza per 5 m di larghezza. La forma della chioma è conica quando la pianta è giovane, quando la pianta è matura la forma della chioma diventa più arrotondata. Le foglie sono screziate giallo-verde con bordi arricciati e con una nervatura centrale brillante, le foglie hanno un forte odore di limone quando vengono schiacciate. In primavera sbocciano i fiori di colore giallo-crema.
Pittosporo crassifolium
Pittosporum crassifolium, comunemente chiamato karo, è un piccolo albero o arbusto originario della Nuova Zelanda, Gli alberi maturi crescono fino a circa 5 metri di altezza. Presenta foglie coriacee grigio-verde scuro resistenti ai venti forti e alla nebbia salina. La fioritura avviene in primavera in grappoli di piccoli fiori rosso-viola. Questa specie in California è considerata infestante , anche nelle aree a sud della Nuova Zelanda è diventato una pianta infestante, a contribuire alla sua diffusione sono gli uccelli con i semi.
Pittosporum heterophyllum
Pianta a portamento arbustivo, prostrato, le sono foglie sottili e persistenti. Fiorisce in primavera producendo fiori di colore giallo pallido. Si tratta di una delle specie di pitosforo più resistenti al freddo e alla siccità.
Coltivazione del Pittosporo
Il pittosporo predilige la coltivazione a terra, ma può essere tenuto anche in vaso, si dimostra particolarmente adatto per essere coltivato in serra, e anche sono piante da esterni possono crescere anche in casa; nelle zone con clima mite può stare in giardino formando cespugli o siepe.
Esposizione e clima
Sono piante che amano il sole e il caldo e tollerano bene anche l’aria salmastra delle zone costiere, ma al riparo dai venti o da correnti fredde poichè temono il freddo, proprio per questo non sarà facile trovarle in paesi dove la temperatura scende sotto lo zero. Il pittosporo va esposto a Sud dove può ricevere il sole diretto specialmente inverno nelle ore più calde della giornata.
Per quanto riguarda le temperature sono piante da climi temperati-caldi , ma le esigenze in merito alla temperatura cambiano in base alla specie. Nelle zone fredde il pittosporo si sistema nei pressi di un muro esposto a sud, proteggendolo con teli di tessuto specialmente se la temperatura scende sotto i -5° C.
Per le piante coltivate in appartamento, si deve considerare che amano l’aria, quindi è importante un buon ricambio dell’aria, ma facendo attenzione alle correnti d’aria fredda che non sono tollerate , quando ritorna la bella stagione è opportuno portare il pittosporo all’aperto.
Terreno e rinvaso
Il pittosporo non ha particolari esigenze in fatto di terreno , ad eccezione di quelli eccessivamente argillosi e compatti che possono provocare ristagni idrici e marciumi delle radici. In questo caso dovremmo intervenire asportando il substrato, fino a di 50 cm di profondità . Successivamente si crea uno strato drenante con della ghiaia, o in alternativa con una miscela ottenuta con 1/3 di terra di campo, 1/3 di terriccio per piante verdi e 1/3 di sabbia di fiume, e per una crescita rigogliosa è preferibile una quantità discreta di sostanza organica.
Il rinvaso si effettua ogni anno nel mese di aprile o quando le radici fuoriescono dai fori di drenaggio dell’acqua delle annaffiature, e fino a vasi di 50-60 cm di diametro, poi negli anni successivi si rimuove lo strato superficiale del terreno per circa 5 cm di profondità e si sostituisce con del terriccio fresco.
Innaffiatura
Sono piante resistenti alla siccità e proprio per questo li possiamo trovare nei litoranei sabbiosi dell’Itala meridionali, ma per ottenere una buona crescita e fioritura in estate si consiglia di irrigare ogni settimana soprattutto se non piove da molto tempo. Dalla primavera e per tutta l’estate si innaffia abbondantemente, ma tra un’annaffiatura e un’altra aspettare che il terriccio si asciughi e per le piante in vaso evitare i ristagni idrici nel sottovaso. Nel periodo invernale annaffiare con molta moderazione.
Concimazione
Queste piante non necessita di concimazioni particolari, ma per avere una crescita un pò più rigogliosa e veloce non si può fare a meno di una buona concimazione. Si concima in autunno interrando vicino al fusto della pianta del concime organico, In primavera con del concime granulare equilibrato a lenta cessione da incorporare nel terreno con una leggera zappettatura.
Come moltiplicare il pittosporo
Il pitosporo si può riproduce per seme nel mese di marzo e per talea semi-legnosa nei mesi di maggio-giugno.
I semi prima di essere piantati vanno ripuliti dalla sostanza resinosa che li circonda e si piantano in una composta di terriccio fertile e sabbia grossolana. La vaschetta con i semi va tenuto in un luogo caldo e alla luce e mantenendo il terriccio costantemente umido con uno spruzzatore. Per garantire una buona umidità e temperatura ed eviterà il disseccamento del terriccio si ricopre la vaschetta con un foglio di plastica trasparente che sarà rimosso ogni giorno per togliere la condensa e controllare il grado di umidità del terreno.
Dopo che è avvenuta la germinazione dei semi di Pittosporo va tolto il foglio di plastica e si posiziona la vaschetta in una zona più luminosa ma evitando il sole diretto. Quando le piantine si potranno manipolate si piantano in vasi singoli e il primo inverno lo passeranno in ambiente protetto, la primavera successiva si potranno piantare all’aperto.
La telea va tagliata dai dai rami laterali sotto una foglia e deve essere lunga circa 8-10 cm, vanno eliminate le foglie più basse e per favorire la radicazione si immerge la parte tagliata in ormone radicante in polvere miscelato a un fungicida ad ampio spettro per prevenire attacchi fungini. La talea va piantata in un vaso riempito con una miscela di sabbia e terriccio e si sistemata in un ambiente con temperatura intorno i 18°C.
Dopo un mese e mezzo iniziano a comparire i primi germogli è il segnale che talee hanno radicato e si possono piantare nei vasi definitivi di 10 cm di diametro e trattare come piante adulte.
Potatura
In queste piante la potatura ha lo scopo di mantenere la forma compatta e decorativa della chioma e si effettua in primavera poichè si trova nel periodo del risveglio vegetativo reagisce con la creazione di nuovi germogli nella parte bassa. La potatura si può essere ripetere tra la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno se la pianta dovesse diventare troppo alta. Gli interventi da fare sono la cimatura per favorire le ramificazioni nella parte inferiore o per fare assumere alla pianta geometriche o sferiche, si accorciando anche i rigetti troppo lunghi e sparsi e i rami troppo sottili .
Malattie, parassiti e cure
Il Pittosporo è una pianta piuttosto resistente, ma non è comunque immune da malattie. Tra i patogeni più diffusi troviamo gli afidi, le cocciniglie e il ragnetto rosso.
Gli afidi sono piccoli pidocchi di colore giallo verdastro che attaccano in grande numero la pianta rendendola appiccicosa, succhiano la linfa con il rischio di portarla alla morte. Per combattere questi insetti si possono rimuovere meccanicamente lavando la pianta o tramite antiparassitari specifici facilmente reperibili da un buon vivaista.
Il pittosporo può essere soggetto ad attacchi di cocciniglie si possono riconoscere sulla pianta perchè creano degli scudetti bianchi o dalla colorazione bruna. In caso la diffusione della cocciniglia è contenuta, si può rimuovere con del cotone imbevuto nell’alcool. In caso di infestazione si può intervenire con l’ applicazione di olio anticoccidico ripetendo il trattamento a distanza di 10 giorni.
Nel caso del ragnetto rosso le foglie iniziano a ingiallire e presentano piccole punteggiature gialle, con una lente di ingrandimento potete vedere piccoli puntini rossi con quattro zampe in movimento, nella parte inferiore delle foglie, delle ragnatele sottili.
La mancanza di umidità favorisce la prolificazione del ragnetto rosso , quindi sarà necessario mantenere l’ambiente umido intorno alla chioma aumentando la frequenza delle nebulizzazioni sulla chioma . Se invece l’infezione è grave, si interviene con acaricidi specifici.
La carenza d’acqua può far appassire e scurire le sarà necessario che vi regolate meglio con le irrigazioni.