Il Pothos è una pianta rampicante o ricadente da interni molto decorativa e resistente, si accontenta di poche cure e di condizioni ambientali poco ottimali.
Il suo gradimento è aumentato per le sue doti di “depuratrice dell’aria”. Infatti alla fine degli anni 80 la NASA effettuò una ricerca per capire quali piante sono utili per rendere più puro l’ambiente interno delle stazioni spaziali. Secondo la lista compilata dall’ente spaziale americano, questa pianta filtra molti agenti inquinanti tra cui la formaldeide, e una grande quantità di inquinanti derivanti dal traffico cittadino , e alcune componenti delle vernici.
Descrizione
La pianta che comunemente è conosciuta come Pothos fa parte del genere Scindapsus, appartenente alla famiglia delle Araceae e comprende un cinquantina di specie provenienti dall’Asia, Australia, dalle isole del Pacifico.
I pothos sono piante sempreverdi rampicanti con tralci sarmentosi, che possono essere anche legnosi da cui spuntano radici aeree che danno alla pianta la possibilità di attorcigliarsi ad altri alberi e di assimilare sostanze nutritive e acqua. I fusti possono raggiungere i 2 metri in altezza, ma in natura si trovano esemplari alti fino a 5 metri.Le foglie sono a forma di cuore o ovali ,di un bel verde acceso , lucide e coriacee,con striature dorate o bianche.
Nelle nostre zone la fioritura del Pothos avviene raramente, ma nelle foreste pluviali d’origine è molto abbondante, con fiori molto piccoli riuniti in una spadice.
Principale specie di pothos
Il nome scientifico del pothos è Epipremnum, ma è anche conosciuto come Scindapsus. Queste piante crescono aggrappandosi agli alberi delle foreste pluviali, tramite le radici aeree o ai fusti, in condizioni di caldo ed elevata umidità. Esistono circa 50 specie di Scindapsus tra le quali ricordiamo quelle più conosciute :
Il più diffuso in appartamento è il Pothos aureus , con foglie ovate, acuminate allo stadio giovanile, cuoriforme allo stadio adulto, di colore verde screziato di bianco e giallo. Ci sono numerose varietà che si differenziano per le screziature delle foglie. Può essere allevato che si arrampica avvolto in un tutore o come pianta ricadente.
Il Pothos Argyraeus è una pianta originaria del Borneo e dell’isola di Giava è un rampicante dall’aspetto esile con steli lunghi fino a due metri e mezzo che risultano verdi da giovani ma che diventano rossastri-bruni con l’età adulta.Le foglie sono piccole ,oblique e appuntite e di colore verde scuro e opaco da giovani, poi assumono una tonalità bluastra con margini sottili argentei e screziature biancastre argentate.Questa specie non è molto coltivata in appartamento rispetto alle altre è molto delicata.
Pothos siamense anche questo poco diffuso è originario della Thailandia, può raggiungere il metro di altezza, presenta foglie sono acuminate, di colore verde e screziate di colore verde più chiaro o argentate.
Pothos: come coltivarlo, cura e manutenzione
Il pothos può essere coltivato da chiunque, anche da chi ritiene di non avere il pollice verde. Chiaramente per avere piante sane, rigogliose con foglie con colori più vivaci si devono garantire le giuste condizioni di coltivazione.
Questa pianta ci dà la possibilità di coltivarla in diversi modi, come pianta rampicante su lunghi tutori in plastica ricoperti da un sottile strato di spugna o di muschio.Attorcigliando i fusti intorno al tutore di plastica e fissandoli utilizzando un filo di ferro, così cresceranno in altezza.
Per fare sviluppare la pianta lungo il tutore la spugna o il muschio devono essere mantenuti umidi, versando un pò d’acqua sull’apice del tutore.
Un altro modo di allevare queste piante è di far sviluppare i rami del pothos in orizzontale, sfruttando dei tralicci. Il pothos si può coltivare in un vaso appeso in modo che scenda in verticale, questo sistema va anche bene per la varietà con foglie piccoline.
Il pothos si può coltivare anche in acqua con la tecnica dell’idrocoltura utilizzando una talea da radicare e coltivare in acqua o si trasferisce dal terreno una pianta giovane in un vaso specifico per la coltura idroponica. La pianta verrà nutrita con specifiche pastiglie a base di sali minerali.
Esigenze ambientali
Il pothos preferisce posizioni molto luminose che darà modo alla pianta di esaltare le screziature delle sue foglie, ma non deve essere colpito dai raggi diretti del sole; sopravvive anche in ambienti non molto luminosi, ma si avrà la perdita delle screziature. .
Questa pianta ha origini tropicali quindi necessita di un ambiente caldo proprio per questo in estate si può lasciare fuori senza problemi , ma però si deve prestare attenzione alle basse temperature, in inverno dobbiamo tenerla in un posto dove non ci sono correnti d’aria fredda o sbalzi di temperatura, e la temperatura non deve scendere mai al di sotto dei 10°C.
Terreno
Sono piante che vogliono un terreno leggero e poroso, per il Pothos aureus si può utilizzare una composta a base di terra di foglie e torba in parti uguali, con aggiunta di sabbia. Per il Pothos Argyraeus utilizzare terriccio universale sterile con aggiunta di poca torba e sabbia.Sul fondo del vaso si mettono dei cocci o l”argilla espansa per creare uno strato drenante.
Annaffiature
Il pothos tollerano la siccità ma amano molto l’acqua quindi richiede un terriccio regolarmente umido, ma non inzuppato.
Queste piante si annaffiano con regolarità specialmente nel periodo primaverile-estivo, bastano due, massimo tre interventi alla settimana. Prima di annaffiare nuovamente attendere che il terreno sia perfettamente asciutto; evitando gli eccessi di acqua che non sono graditi al pothos, ridurre le somministrazioni in inverno.Per testare lo stato del terriccio, mettere un dito in profondità nel terreno, procedere solo se appare asciutto.
In particolare nel periodo estivo ama le nebulizzazioni sulle foglie con acqua a temperatura ambiente per aumentare l’umidità da fare sempre di mattina,in inverno vanno ridotte in base alla temperatura .
Effettuare irrorazioni al fogliame e allo sfagno che ricopre il bastone di sostegno cosi le radici aeree possono assorbire l’acqua più rapidamente.
Concimazione
Concimare il pothos ogni 15 giorni, da marzo a settembre, aggiungendo all’acqua delle annaffiature un concime per piante verdi che abbia un titolo elevato in azoto (N) da diluire in acqua per favorire lo sviluppo del apparato fogliare. Accertatevi inoltre che nel concime oltre ad avere i macroelementi che abbia anche i microelementi, anch’essi importanti per la crescita della pianta.
Come moltiplicare il pothos
Possiamo riprodurre il pothos tra marzo e aprile con talee di fusto da far radicare in terra o in acqua o per divisione della pianta.
La radicazione del pothos in acqua è facile si fa prelevando una talea apicale e si sistema in un recipiente con acqua. La talea si rinvasa quando avrà ben radicato in un piccolo utilizzando lo stesso terriccio per le piante adulte.
Al momento della rinvasatura possiamo moltiplicare il pothos per divisione delle radici e relativi steli utilizzando un coltello affilato e disinfettato.Successivamente si mettono a dimora le singole piante e si coltivano come le piante adulte.
Potatura
Le potature nel pothos non sono necessarie , ma se si vuole uno sviluppo compatto e cespuglioso nei mesi di maggio e giugno si può effettuare la cimatura degli apici vegetativi.
Avversità, malattie e parassiti del Pothos
Il pothos è un vegetale molto robusto ,gli unici problemi sono dovuti ai marciumi di radici e steli causati da irrigazioni eccessive e da un terreno non adatto. Far asciugare il terreno ed eliminare le parti danneggiate della pianta .
La correnti di aria fredda o la temperatura bassa dell’acqua d’irrigazione possono causare la comparsa di macchie brunastre sulle foglie e un rallentamento della crescita. Spostare il pothos in un posto riparato ed innaffiare con acqua a temperatura ambiente.
Ci possono essere attacchi sporadici di ragnetto rosso sulle foglie che iniziano a ingiallire, si presentano macchiettate di giallo e marrone e successivamente si accartocciano, e hanno un aspetto quasi polverulento e cadono. Si può intervenire aumentando le nebulizzazioni sulle foglie, infatti la mancanza di umidità favorisce lo sviluppo del ragnetto rosso. Se la pianta è piccola si può tentare di eliminare il parassita pulendo le foglie con un batuffolo di cotone insaponato. Dopo si dovrà risciacquate la per bene per eliminare tutto il sapone.